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Donna in prestito: il cinema porno.


di Membro VIP di Annunci69.it single80fe
19.05.2018    |    23.915    |    9 9.7
"I gemiti degli uomini, le bocche delle donne strappano alla schiava il primo, squassante, orgasmo: le grida sono trattenute dal cazzo che continua a..."
Me l'ha portata al guinzaglio. Bendata.

Lui, elegantissimo in un total black probabilmente marcato Armani, lei in un soprabito nero, senza nulla sotto.
In una mano lui tiene la macchina fotografica, nell'altra il guinzaglio che porta al collare.
L'incontro, preparato tra me e lui, davanti al vecchio e quasi fatiscente cinema porno della città. Sarà un pomeriggio intenso.

- Tieni - dice, allungandomi la catena. Non abbiamo bisogno di pagare, non dopo il mio accordo con il proprietario. Una donna come lei, giovane, fresca, tesa. Pronta a tutto, per me, per noi. Di fronte alla pellicola che scorrerà tra poco, immersi tra i suoni offensivi del porno la faremo gridare, a lungo.

120 minuti, questo mi ha concesso il suo master. 120 minuti, due ore, a nostra totale disposizione.

Ho avvertito tre amici, saremo in quattro protagonisti, lei al centro, più gli astanti.

Entriamo, e la faccio accomodare al centro della sala, dove c'è spazio davanti a lei. Lui comincia a immortalarla, ignara del buio e degli uomini che la stanno aspettando.

- Togli il soprabito - si irrigidisce appena, la voce non è più quella del suo padrone, dell'organizzatore dei suoi giochi. Ma la sua fiducia è assoluta, esegue.

- Questo non servirà più - le dico, sfilandole il guinzaglio.

Resta nuda, splendida, illuminata da un pompino che scorre sullo schermo e dal suono del risucchio di una bocca attrice che fa godere un cazzo perfetto.

La sala non è affollata, un paio di coppie, sorprese dalla scena, si mettono comode per gustarsi uno spettacolo non annunciato. Diversi guardoni si avvicinano. La mia mano, imperiosa, li ferma a distanza di sicurezza.

- Apri le gambe - il mio sussurro. Io e i miei tre amici possiamo ammirarle il seno, la pancia piatta, le gambe aperte, la voglia già intensa.

- Scommetto fosse già bagnata prima di uscire, vero? - Mi rivolgo al Master, a voce abbastanza sostenuta per farmi sentire da lei. Lui ridacchia, annuisce, e si mette davanti per scattarle una foto intera, senza perdere lo spettacolo della sua figa, liscia e imperlata.

Mi avvicino all'orecchio della nostra protagonista: - Inizia a toccarti, amo una donna che si masturba per noi.

Lei si lecca piano le dita, e fa scivolare la mano, inizia a sfiorarsi. È un vero spettacolo, nulla da dire. Il mio uccello resta nei pantaloni, ma inizia ad indurirsi, la sua schiena si inarca. Tre guardoni si sfilano il cazzo dai pantaloni, e iniziano a farselo indurire. Chissà da quanto tempo aspettano una occasione come questa.

Due amici iniziano a leccarle il seno e il collo, lei pare appena sorpresa, ma ha ricevuto un ordine chiaro. Continua a toccarsi, e la sua eccitazione sta crescendo, lo sento dal suo odore.

- Mordetele i capezzoli - e loro seguono il mio consiglio. Un piccolo grido esce dalla sua bocca, mentre una scena a tre scorre sullo schermo. Una doppia penetrazione potente, piccola anticipazione del futuro della nostra sottomessa.

Fa scivolare dentro due dita, e accelera il movimento della mano. Sa dove siamo e, per quanto bendata, sa che alcuni uomini la stanno leccando, che altri uomini si stanno masturbando per lei. Sentiamo gli ansimi, negli intervalli delle grida del porno.

Le due coppie iniziano a giocare tra loro, quasi sincrone. Le donne stanno succhiando i loro uomini, eccitati come poche altre volte dalla scena che gustano e pregustano.

- Dammi le tue dita - e lei esegue. Le lecco, ha un ottimo sapore. Gliele lecco lentamente, facendo attenzione a bermi tutti gli umori che fino ad ora si sono espansi.

- Allunga la mano destra. - Il mio amico non ha resistito e si era appena tirato fuori un grosso uccello duro dai pantaloni. Lei lo trova, facilmente, e inizia a masturbarlo velocemente. È una schiavetta che sfida, di sicuro. Spero che il mio giovane amico resista, so quanto possono essere eccitanti queste situazioni. Mentre lei sega il primo, il secondo le si fa davanti, eretto, pieno, teso, appoggia l'uccello alla sua bocca e glielo fa scivolare dentro. Forte. Deciso. Impetuoso. Il primo rigurgito inonda il suo cazzo di saliva, e il Master la immortala con in bocca il cazzo di un totale estraneo. Io mi godo le scena, con una solida eccitazione crescente. Le due coppie ora si avvicinano, semi-nude. Ho come l'impressione che vogliano partecipare.

Vado a parlare loro: un'idea nuova. Dopo pochi secondi le due donne le stanno leccando avidamente la figa e il mio terzo amico le ha messo l'uccello nell'altra mano.

Per quanto intenso sia il film, la scena è perfetta.

La schiava ora ha tre cazzi per lei, e due donne a leccarla. I loro uomini non resistono e le prendono a pecora, godendo poco dopo sulle due schiene. I gemiti degli uomini, le bocche delle donne strappano alla schiava il primo, squassante, orgasmo: le grida sono trattenute dal cazzo che continua a scoparle la bocca con fulminea penetrazione, profonda.

Solitamente amo giochi più lenti, ma stavolta la foga è importante. Il Master fotografa, e io ho ancora il cazzo nei pantaloni, ma sono eccitato come raramente.

Dura quasi un minuto quell'orgasmo intenso, il tempo di chiedere, gentilmente, alle coppie di lasciarmi spazio. Mi metto di fianco all'amico, e mi faccio scendere la zip. Estraggo un uccello duro e bagnato: gli chiedo di farsi da parte per un attimo.

- Assaggia il mio cazzo bagnato per te.

Non se lo fa ripetere: lecca lentamente, ora, la mia cappella bagnata. È brava, non accenna a smettere di masturbare gli amici, ma ha rallentato. Ha capito che durerà a lungo il gioco, e inizia a goderselo davvero. Lo sento sulle sue labbra che circondano la mia cappella, si gonfia ancora, mentre mi accoglie completamente in bocca, fa colare saliva, lo bagna, la raccoglie con la lingua, la lecca di nuovo e lo riporta ancora completamente dentro.
Faccio cenno al mio amico, e le infiliamo entrambi gli uccelli in bocca. Fatica a prenderci, siamo grossi, duri, eccitata. Ma la bocca si dilata, e ci prende, non completamente, ma abbastanza per dimostrarci quanto è brava.

I due masturbati si allontanano per un secondo, non resisterebbero ancora a lungo: hanno bisogno di un attimo di riposo.

- Mettiti a pecora, mani sul sedile. - Esegue.

La inculo.

Non c'è un altro modo di dirlo. Lo so che se lo aspettava almeno in figa, prima. Ma le ho aperto le natiche, rudemente, con le mani e non ho resistito. Le ho infilato, di colpo, completamente il cazzo nel culo. Grida, qualcosa che suona come stronzo. Il Master sospende per un attimo la fotografia: le tira una sculacciata fortissima, da lasciarle il segno per giorni: - Sei sua ora, porta rispetto. Dice con voce ferma.

Il grido ha scosso la sala, il grido della schiava percossa dal padrone. Ma si è bagnata talmente tanto che ora è più facile incularla brutalmente.

Le vene e le asperità del mio cazzo curvo entrano ed escono dal culo stretto e quasi paradisiaco, è stupendo incularla mentre due tra i miei vanno nella fila dietro per metterle, a turno, il cazzo completamente in gola. Le infilo tre dita nella figa mentre continuo a fotterle il culo e, improvvisamente, grida di piacere. Sta godendo ancora, e a metà di un nuovo orgasmo mi sfilo dal culo per infilarglielo nella figa contratta. Il suo orgasmo esplode ancora più profondamente ed è costretta a lasciar andare gli uccelli che le stavano fottendo la bocca.

Non ho nessuna intenzione di lasciarle tregua, mentre i guardoni stanno via via godendo delle loro seghe ispirate da questa dea schiava che ci sta accogliendo completamente. Le donne si masturbano ai suoi lati. Lei non vede, ma sono certo senta gli umori spargersi per il cinema, più forti dei suoni di finti orgasmi che vengono dallo schermo.

Mi siedo sotto di lei, sul malandato sedile del cinema: - Prendimi.

È brava guida il mio cazzo lentamente nella sua figa ormai fradicia. Mi accarezza, mi masturba, mi indirizza, mi porta a farmi accogliere e inizia a muoversi, sempre bendata, al ritmo dei suoi pompini. Un ritmo unico, per l'uccello che ha in figa e i due che tiene tra le mani, la bocca e la lingua. Faccio un cenno all'amico che si stava riprendendo. Ora è il suo turno di metterglielo nel culo. Non si fa pregare.

È un altro grido potente, quello che attraversa la sala. Ora ha quattro uccelli completamente dentro di lei, la stiamo riempiendo e sfondando. Gronda umori sul mio cazzo e sulle mie gambe mentre le strizzo i capezzoli talmente forte da lasciarle i segni. Per il suo Master, questa, è la foto perfetta. La sua schiava completamente posseduta dai desideri dell'uomo a cui l'ha prestata.

Mi sto godendo completamente quel corpo che gode di tanta carne, di tante voglie, di tanti umori. La sua figa è un fuso nel quale muoversi in modo potente e violento, fotterla e scoparla con intensità, alternandomi a chi glielo sta buttando nel culo, altrettanto intensamente.

Il suo corpo trema sotto ai nostri colpi e ormai gli orgasmi fioccano e colano, le gambe si reggono a fatica, i nostri uccelli sono stremati e gonfi di sperma che arriva quasi fino alle cappelle.

Mi sono perso, nella sua figa e in quel corpo, non so quanto tempo sia passato, ma so che non resisteremo a lungo. Continuiamo a fotterla, decisi, violenti. Il Master fotografa, gli astanti sborrano attorno senza ritegno alcuno, le due donne godono di riflesso e guardano ammirate corpi e cazzi che, sono certo, vorranno anche loro.

Quando esplode in quello che ho deciso essere il suo ultimo orgasmo le dico di mettersi in ginocchio. Assume una posizione perfetta. Caviglie appoggiate sul culo, mani sulle cosce, schiena perfettamente dritta. Ma non la voglio così, per quanto sia ammirato.

- Pensi che ci segheremo per te? Se vuoi la sborra calda e densa, e la vuoi, dovrai farci esplodere tu.

Si lecca mani e inizia a segarne due, sempre perfettamente inginocchiata. Il primo amico, il più giovane, esplode e le inonda pezzi di viso e di seno. Lei non fa una piega, se non raccoglierne una piccola quantità con la lingua, e un sorriso. Il mio cazzo sta esplodendo e devo fare ricorso ad ogni risorsa mentale per non sborrare senza toccarmi.

L'altro amico si sostituisce al primo. I due rimasti, masturbati da mani abili, che alternano pressioni sull'asta e il pollice alla base del glande, strappa dalle loro cappelle il liquido caldo. Lei lo dirige uno sul viso e uno sul seno, ormai è piena di calda crema, sembra a suo agio come non era ancora stata. Il cinema continua a mandare immagini che impallidiscono di fronte a noi.

Resto solo io, lascio spazio al master per immortalarla piena di sperma. Mi avvicino, lo prende in mano e inizia a riservarmi lo stesso trattamento degli altri, vuole farmi venire con la mano.

- Usa la bocca, per me. E bevi.

È ottimamente istruita, addestrata. Mi prende in bocca e continua da dove aveva lasciato. La lingua sulla cappella, la bocca ad avvolgermi e farmi scomparire. Mi fotte lei ora, muovendo la testa e la bocca sul cazzo, alternandola con la lingua sul frenulo che spinge fino a farmi sragionare. La lascio andare ora, lascio crescere il mio di orgasmo, sento le palle gonfiarsi a dismisura, il liquido scorrere per l'asta, il cazzo ingrossarsi un attimo prima di esploderle in gola 120 minuti, due ore, di erezione tesa per una donna magnifica. I fiotti le colpiscono la gola, le colano in bocca, giusto una goccia sfugge e la raccoglie, ingoiando il resto.

Siamo stremati, ma il mio tempo è finito. Mentre lui scatta l'ultima foto con il mio cazzo ancora nella sua bocca, gli dico: - Stavolta è stata fortunata, ho trovato solo amici vanilla. La prossima volta non andrà così liscia.

Sento quasi la sua schiena fremere, mentre il master la avvolge, ancora sporca, nel soprabito.

Noi restiamo dentro. Se ci riprendiamo, ci sono due donne che hanno messo gli occhi su di noi. Anzi, dopo pochi minuti, sono le loro bocche che cercano di farci tornare duri per le loro voglie.
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